Igor® FORUM
Benvenuto su Igor® Forum!

Unisciti anche Tu a questa banda di matti!

The Last Remnant Mc69fq

Unisciti al forum, è facile e veloce

Igor® FORUM
Benvenuto su Igor® Forum!

Unisciti anche Tu a questa banda di matti!

The Last Remnant Mc69fq
Igor® FORUM
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

The Last Remnant

Andare in basso

The Last Remnant Empty The Last Remnant

Messaggio Da D-Evil Gio Ott 01, 2009 4:34 pm

La nuova generazione di
console sembra fino ad ora dimostrare la crisi di un genere da sempre
amatissimo dal pubblico dei videogiocatori, ma che evidentemente
comincia a segnare il passo. Mi riferisco a quello dei giochi di ruolo
giapponesi, che pur potendo contare su un discreto numero di uscite sia
su Playstation 3 che (soprattutto) su Xbox 360, tuttavia annovera per
lo più titoli appena discreti, nessuno che abbia veramente rilanciato
il genere sulla nuova generazione di console.
Produttore simbolo è da sempre Square Enix, che ai tempi della prima Playstation con il capolavoro Final Fantasy VII
aveva definitivamente sdoganato un genere fino a quel momento poco
considerato dalla massa. Tuttavia da allora si registrano pochi passi
in avanti in termini di gameplay e mentre i giochi di ruolo
“occidentali” si evolvevano lasciando sempre più libertà e possibilità
di personalizzazione al giocatore, quelli orientali si cristallizzavano
nella solita storia del bambino/eroe truzzo che deve salvare l'universo
contro mostruose ed improbabili minacce. Un tunnel da cui ancora il
genere non sembra essere uscito, se si esclude la curiosa ma isolata
eccezione rappresentata da Eternal Sonata.
Naturalmente la
mia è una generalizzazione, ed in quanto tale imprecisa: il concetto è
che però, a fronte di alcuni titoli innegabilmente apprezzabili, la
next generation ancora non ha sfornato un gioco di ruolo orientale
davvero indimenticabile, capace di rilanciare il genere sfruttando le
immense capacità delle nuove console. Riuscirà Square-Enix con questa
esclusiva temporale per Xbox 360 (nel 2009 sono già annunciate le
versioni per Playstation 3 e Pc) a segnare finalmente un punto di
svolta?

Reliquie dal passato
Il mondo dell'ultimo
gioco di ruolo di Square-Enix è caratterizzato dalla presenza dei
Remnant, reliquie di un lontano ed oscuro passato, che ancora
condizionano il presente. Ne esistono di tutte le fogge e dimensioni ed
in genere possono essere controllate ed usate da una persona come armi
dal potere devastante, ma al prezzo della propria anima: i Remnant
senza padrone sono ancor più pericolosi, perché instabili e fuori
controllo.
Rush e Irina Sykes sono i figli di una coppia di
importanti scienziati, che da anni si occupano dello studio dei Remnant
e per questa ragione si sono allontanati da casa, lasciando soli i
figli. Proprio il giorno in cui i due ragazzi ricevono una
comunicazione dai genitori, che li invitano a raggiungerli, un
possessore di Remnant li attacca, rapendo Irina. Salvatosi unicamente
grazie ai poteri di un misterioso pendaglio, Rush comincia il suo
viaggio alla ricerca della sorella, che lo porterà a conoscere molte
persone e ad entrare in un gioco politico\militare molto più grande di
lui...
Com'è facile intuire da questa breve introduzione, la trama di The Last Remnant
non rappresenta esattamente una ventata di novità nell'ambito dei
giochi di ruolo. Tuttavia se si supera lo scoglio di un avvio davvero
sottotono e anonimo, a livello narrativo il gioco si riprende
nettamente dopo qualche ora, trascinando il giocatore in un'avventura
interessante e ben orchestrata, sebbene da vivere passivamente, senza
possibilità di influire concretamente sugli eventi.

Esplorazione
Il gameplay di The Last Remnant
è quello tipico dei giochi di ruolo giapponesi e alterna sapientemente
dialoghi, esplorazione e combattimenti. La mappa del mondo è
assolutamente statica, una cartina sulla quale sono evidenziate le
località verso cui muoversi, destinate ad aumentare di numero col
procedere dell'avventura. Le cittadine sono ben curate e piuttosto
popolose, anche se non troppo grandi e divise in quartieri per entrare
nei quali occorre sorbirsi un caricamento; l'esplorazione risulta
comunque molto semplificata, in quanto non è possibile visitare ogni
casa né interagire con tutte le persone. Le poche locazioni visitabili
sono chiaramente indicate da un'icona, così come le persone con cui è
possibile parlare: addirittura ci sono indicatori specifici che
identificano immediatamente i latori di quest, in modo da non far
perdere tempo al giocatore. Una scelta tutto sommato gradita
considerando le decine di quest secondarie messe a disposizione del
giocatore, anche se a volte la semplificazione pare eccessiva:
accettando una quest secondaria, infatti, si viene immediatamente
trasportati nel luogo in cui questa si svolge, ed una volta terminata
si torna in automatico presso la persona che ci consegnerà la relativa
ricompensa.
Le aree extra urbane, infine, si dividono in spazi
aperti e dungeon, entrambi caratterizzati da una certa povertà di
elementi scenici e da un level design piuttosto piatto, che rende
l'esplorazione una pratica di routine, fatta di scrigni da aprire e
nemici da combattere o aggirare.

Combattimento
In The Last Remnant
non ci sono i famigerati combattimenti casuali, ma i nemici sono ben
visibili a schermo, anche se non sempre facilmente evitabili. E'
possibile scegliere se attaccare ogni nemico singolarmente, oppure
coinvolgerne più d'uno nel medesimo scontro: in questo secondo caso
aumenta la difficoltà, ma si incrementa di conseguenza anche la
ricompensa generata, rendendo questa soluzione decisamente preferibile.
Il
sistema di combattimento è l'elemento più innovativo del gioco: infatti
pur presentando un sistema a turni, in cui due schieramenti si
affrontano muovendosi in alternanza, cambia nettamente la composizione
degli stessi. In pratica al posto dei singoli combattenti ci sono delle
unioni che comprendono fino a cinque personaggi ognuna e di conseguenza
si contano spesso decine di unità in campo. Ogni unione opera come una
singola entità, dunque ogni suo membro agisce in base al comando
generale impartito e non autonomamente; inoltre i punti vita di tutti i
suoi componenti sono in comune, il che significa la morte di tutti una
volta che la barra si azzera, e non solo del combattente colpito. Le
azioni esperibili sono abbastanza classiche: attacchi fisici o magici,
cure, utilizzo di oggetti. E' però presente una certa componente
strategica che consente di scegliere come affrontare gli avversari,
consentendo attacchi ai fianchi o alle spalle, che conferiscono dei
bonus offensivi. Senza dimenticare che gli avversari possono fare
altrettanto. Così, ad esempio, è possibile usare alcune unioni per
ingaggiare battaglia, riservando ad altre il compito di tenersi nelle
retrovie per poi aggirare il nemico, o ancora per supportare i compagni
in difficoltà. Nel complesso l'idea non è male e dopo un'impervia curva
di apprendimento (dovuta anche all'assenza di un tutorial che ne
spieghi efficacemente le meccaniche) il sistema di combattimento
risulta abbastanza divertente e fonte di grande soddisfazione. Per
risultare davvero efficace, però, avrebbe necessitato di
un'impostazione tattica più accurata, o quantomeno di una migliore
visuale del campo di battaglia. Infatti risulta spesso difficile capire
l'esatto posizionamento delle varie unità, nemiche ed alleate, e non è
raro ritrovarsi in situazioni assolutamente non previste, con la
sensazione di non padroneggiare mai completamente il sistema, stante
l'impossibilità di muovere liberamente le proprie truppe.
Il
giocatore guadagna sottoposti da schierare in battaglia nel corso
dell'avventura, ai quali si possono aggiungere combattenti arruolabili
in apposite Gilde. Molto importante ai fini dello scontro risulta la
dotazione di ogni personaggio, che può essere potenziata unicamente con
i soldi e gli oggetti guadagnati negli scontri. Dunque The Last Remnant
richiede al giocatore di dedicare obbligatoriamente molto tempo al
“farming”, vale a dire a quei combattimenti non finalizzati al proseguo
dell'avventura, ma solo ad accumulare esperienza e a guadagnare soldi
ed oggetti. A riprova della centralità che i programmatori hanno
destinato al nuovo sistema di combattimento si segnala anche un sistema
di progressione quasi totalmente automatica, in cui i valori dei
personaggi progrediscono senza interventi da parte del giocatore, al
quale è lasciata unicamente l'intervento sull'equipaggiamento del
protagonista.

Tecnica
The Last Remnant non è
basato su un motore proprietario, ma sfrutta il celebre Unreal Engine
III, con risultati altalenanti. I protagonisti sono ben caratterizzati
secondo lo stile proprio di Square-Enix, e risultano molto simili ad un
qualsiasi Final Fantasy, con personaggi di chiara origine asiatica, ma
dai biondi capelli, dolci fanciulle, tipi particolari e mostri vari.
Paradossalmente tra tutti questi il più anonimo è Rush, che sembra
davvero un tipo qualunque e dall'intelligenza non proprio sopraffina.
Un plauso va alla realizzazione dei volti, particolarmente espressivi
durante i dialoghi di intermezzo, mentre meno convincenti appaiono una
volta in azione, presentando movenze un po' legnose e talvolta
decisamente bizzarre. Le ambientazioni spaziano da città e palazzi ben
realizzati, con textures ad alta definizione, ad ambientazioni spoglie
e poco ispirate, specie per quanto riguarda i dungeons. Ci sono anche
evidenti problemi di ottimizzazione, che si risolvono in textures che
appaiono in ritardo dopo i caricamenti (anche l'installazione del gioco
su disco fisso non elimina del tutto il problema) e clamorosi crolli di
frame rate durante i laboriosi combattimenti: nulla che pregiudichi
seriamente la giocabilità, ma di certo non piacevoli a vedersi.
Per
quanto riguarda l'audio, una volta tanto non c'è da lamentarsi del
doppiaggio americano che risulta di buon livello, ma non è possibile
selezionare l'originale giapponese: il tutto ben sottotitolato in
italiano. La colonna sonora accompagna degnamente lo svolgersi delle
vicende, con musiche che variano dall'epico all'orecchiabile.
La
longevità, infine, si attesta su standard elevati: la grande quantità
di quest secondarie e la generale difficoltà del gioco richiedono
costanza e dedizione per un gran numero di ore...






Commento Finale


The Last Remnant
si è rivelato fin da subito un prodotto molto controverso, osannato
dalla critica nipponica e demolito da quella statunitense. La verità,
come spesso accade, sta nel mezzo: il nuovo gioco di ruolo Square-Enix
si rivela un titolo discreto, in grado di coinvolgere e divertire gli
appassionati grazie alle innovazioni introdotte, specie sotto il
profilo dei combattimenti. Tuttavia non riesce a staccarsi nettamente
dal passato, e l'impressione è quella di trovarsi ancora di fronte a un
titolo old style, che segue meccaniche ormai stantie; il tutto
peggiorato dai problemi di ottimizzazione del motore grafico, davvero
pesanti se si gioca senza installazione su hard disk.

(fonte spazio games)

The Last Remnant The-last-remnant-17The Last Remnant The_last_remnant
D-Evil
D-Evil
Maresciallo
Maresciallo

Ratto
Mi sento : Stressato
Numero di messaggi : 1102
Età : 39
Località : Milano
Umore : instabile
Data d'iscrizione : 10.07.09

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.