Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
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Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
Ogni generazione
videoludica è caratterizzata da prodotti in grado di scriverne la
storia, titoli capaci di lasciare un ricordo indelebile nel cuore e
nella mente di ogni videogiocatore, titoli che a distanza di mesi,
anni, riescono a confermarsi capolavori assoluti, indipendentemente
dall’evoluzione tecnologica di una determinata console. Il franchise di
Metal Gear, attraverso tutte le sue incarnazioni digitali, fa
senz’altro parte di questa prestigiosa categoria. Quando nel 1987, la
figura di Solid Snake apparve per la prima volta su MSX, sia il
pubblico che la critica specializzata rimasero basiti di fronte alle
indubbie qualità del prodotto. Quel titolo, che rispondeva al nome di Metal Gear,
non solo ridefinì gli standard della categoria, ma fu in grado di dar
vita ad un genere inedito, mai visto né sperimentato sino a quel
momento: il tactical espionage action. Sono passati molti anni da quel
primo squarcio di magnificenza, anni capaci di regalarci una serie di
indimenticabili sequel di una storia epica che, purtroppo, si avvia ora
verso la sua inevitabile quanto dolorosa conclusione. L’ultima missione
del leggendario Solid Snake sta per avere inizio. Siete pronti ad
accompagnarlo verso il suo destino?
La guerra è cambiata…
Gli
equilibri socio-politici internazionali sono irrimediabilmente
compromessi ed il mondo, sull’orlo del baratro, è caduto nelle mani di
organizzazioni militari private, meglio conosciute con l’acronimo di
PCM. Queste corporazioni, a cui si sono affidate tutte le più grandi
potenze mondiali per perseguire fini tutt’altro che nobili,
rappresentano ormai la colonna portante di un’economia non più basata
sul petrolio, bensì sui conflitti armati. In questa terribile realtà,
cinque corporazioni principali decidono le sorti della guerra,
sfruttando le nanomacchine per garantire il controllo, la lealtà e il
rendimento dei propri soldati sul campo di battaglia. Quando Snake
viene richiamato in azione, la situazione sembra ormai senza speranza;
le cinque PCM che regnano incontrastate sui campi di battaglia
internazionali, sono infatti controllate da una sola organizzazione
privata, denominata Outer Heaven, il cui capo non è altri che
Liquid Ocelot. Questa terribile rivelazione rappresenterà per il
protagonista un vero shock che, nonostante le sue precarie condizioni,
lo spingerà ad entrare in azione ancora una volta. La sua ultima volta.
Com’è facile intuire, Metal Gear Solid 4 si avvale di una struttura
narrativa tanto emozionante, se non superiore, a quella dei precedenti
episodi della serie. Nel corso dell’avventura, i cui capitoli si
snoderanno in diverse zone del globo, tra cui il Medio Oriente, il Sud
America e gli Stati Uniti, faranno il loro trionfante ingresso alcuni
tra i personaggi storici della serie – tra cui Meryl e Otacon – ai
quali si aggiungeranno una serie di splendide new-entry che vi
lasceremo il piacere di scoprire personalmente. Inoltre, come
sottolineato più volte dagli stessi sviluppatori, tutti gli
appassionati desiderosi di dare una risposta agli interrogativi che li
hanno accompagnati nel corso di questi anni, saranno finalmente
soddisfatti. Non vi sarà spazio per ulteriori dubbi o incertezze, tutto
avrà un senso e verrà chiarito con la classe e lo stile che da sempre
contraddistingue le opere di Hideo Kojima.
No place to hide
Sin
dai suoi albori, la serie di MGS si è sempre fondata sulla necessità di
adottare un approccio stealth per superare gran parte delle situazioni
in-game. Nei precedenti capitoli della serie, tale necessità poteva
essere colmata con relativa facilità, avvalendosi di numerosi
nascondigli e, in Snake Eater, attraverso una serie di tute mimetiche
da “abbinare” all’ambiente circostante. In Guns of Patriots, al
contrario, nascondersi non sarà così semplice, nonostante la
possibilità di sfruttare l’Octocamo. Questa speciale tuta, capace di
rilevare, e successivamente adottare, il colore di qualsiasi
superficie, vi permetterà di celare la vostra posizione senza sforzi,
poiché agendo in maniera dinamica ed automatica, non richiederà alcun
tipo di intervento da parte vostra. Tutto ciò che dovrete fare, sarà
infatti entrare in contatto con la superficie desiderata ed attendere
che l’OctoCamo entri in funzione. Pur essendo apparentemente
insuperabile, questo avanzatissimo sistema di mimetizzazione, non sarà
però sufficiente per nascondervi agli occhi di specifici nemici, come
ad esempio i Gekkou, terribili Mech in grado di scovarvi ovunque siate
nascosti. Questo elemento di assoluta incertezza, che vi condurrà ad
una condizione di paura e tanta, tantissima adrenalina, esalta
esponenzialmente il concetto di “caccia” tanto caro a Hideo Kojima,
rendendolo molto più realistico rispetto al passato. Nessun luogo sarà
sicuro e questo vi costringerà ad adottare sistematicamente nuove
strategie per preservare la vostra incolumità. Tra queste strategie,
spicca inoltre la possibilità di sfruttare barili di metallo per non
farvi notare; questi oggetti, decisamente più resistenti delle care
vecchie scatole di cartone, non saranno solo utili per nascondervi, ma,
in caso di bisogno, anche per attaccare i nemici. Posizionando un
barile orizzontalmente, potrete infatti rotolare al suo interno, fino a
scontrarvi con un manipolo di uomini che, dopo l’impatto, rimarranno
temporaneamente storditi ed incapaci di reagire. Questa bizzarra
pratica offensiva avrà però qualche effetto collaterale, come ad
esempio l’insorgere di un forte senso di nausea che potrebbe anche
portare Snake a rimettere. In casi come questo, per ristabilire la sua
salute dell’eroe, dovrete necessariamente sfruttare qualche
“antistress” o potreste limitare notevolmente il suo rendimento in
battaglia. Oltre agli innumerevoli pericoli presenti sul campo di
battaglia, Snake dovrà infatti fare i conti con alcuni limiti dovuti
alla sua non più giovane età. Tali limiti saranno riportati nella
schermata di gioco attraverso due indicatori: stress e psiche. Il
primo, salirà in rapporto con gli sforzi profusi in battaglia, fino ad
un picco massimo che permetterà di scatenare temporaneamente la furia
del protagonista, aumentando i danni inferti e riducendo sensibilmente
quelli subiti. Arrivare al limite comporterà però imprevisti tutt’altro
che trascurabili; riempiendo totalmente l’indicatore di stress, si
andrà inevitabilmente ad intaccare quello della psiche. In questi
frangenti Snake crollerà fisicamente, riducendo la sua velocità di
movimento e, nel peggiore dei casi, cadendo a terra inerme, incapace di
rispondere ad eventuali attacchi nemici. Per limitare questi
inconvenienti sarà quindi importante agire con cautela, cercando di non
superare mai i limiti fisici e, in caso di reale bisogno, avvalendosi
di alcuni “espedienti” come ad esempio un tiro di sigaretta, apposite
pietanze o tranquillanti, acquistabili anch’essi da Drebin.
Amici o nemici?
Il
vero obiettivo di MGS4, come evidenziato più di una volta dallo stesso
Kojima, è stato quello di ricreare nel miglior modo possibile un
contesto bellico. Portare a compimento un traguardo tanto ambizioso non
è stata certo una cosa semplice ma, alla luce di quanto visto fin’ora,
sembra che Konami abbia fatto centro. La realizzazione dei campi di
battaglia è tanto bella quanto realistica. Ogni soldato,
indipendentemente dalla propria fazione di appartenenza, si muove con
cognizione di causa e strategia, mostrando il grande lavoro svolto
nella realizzazione dell’intelligenza artificiale. Raramente noterete
comportamenti assurdi o inadeguati, ma al contrario, vi capiterà di
assistere a manovre offensive e difensive di grande spessore, durante
le quali più soldati si uniranno e comunicando fra loro lo svolgersi
degli eventi. L’ottima intelligenza artificiale traspare inoltre dalle
innumerevoli varianti proposte nel corso delle fasi di guerriglia; in
tali frangenti l’azione si svolgerà in maniera realistica e
coinvolgente, indipendentemente dal vostro intervento. In MGS4 avrete
infatti la possibilità di adottare un duplice approccio: potrete
rimanere nell’ombra, sfruttando il vostro equipaggiamento per restare
fuori dalle “zone calde”, o in alternativa, prendere le parti di una
determinata fazione, ottendendo di conseguenza il supporto dei relativi
soldati. Chi aiutare dipenderà soltanto dalla vostra voglia di mettervi
in gioco, ma fate attenzione, perché colpendo per errore uno dei vostri
alleati, metterete immediatamente fine alla temporanea alleanza.
Macchina da guerra
Come
in ogni Metal Gear Solid che si rispetti, anche in questo quarto
capitolo potrete contare su una vasta gamma armamenti che andranno
dalle canoniche pistole, ai ben più efficaci mitra e fucili da
cecchino. Il numero delle armi disponibili è stato incrementato
notevolmente rispetto alle passate edizioni della serie e, come se non
bastasse, ogni strumento di morte potrà essere personalizzato nei
minimi dettagli. Grazie a Drebin, un carismatico trafficante d’armi,
avrete infatti l’opportunità di ordinare modifiche di vario genere che,
successivamente, potrebbero rivelarsi determinanti per avere la meglio
su uno specifico nemico. Potrete, ad esempio, aggiungere un
lanciagranate al vostro M4 per incrementarne la potenza o, per avere
maggiore stabilità di fuoco, applicare un silenziatore al vostro fucile
da cecchino. Le modifiche disponibili sono molteplici e si rivelano
adeguate sia per un approccio “stealth”, che per vere e proprie
carneficine in stile Rambo. Cosa applicare alle vostre armi dipenderà
solo dal vostro stile di gioco, ma ricordate che ogni strumento vi
costerà una determinata somma di denaro. Assicuratevi quindi di
valutare con cura ogni vostra scelta prima di procedere con l’acquisto.
Una volta messo a punto il vostro arsenale, sarete liberi di
utilizzarlo sul campo di battaglia nella maniera che riterrete più
opportuna; anche in questo caso il titolo propone una serie di
pregevoli aggiunte, nate per facilitare il vostro “sporco lavoro”.
Snake avrà la possibilità di utilizzare qualsiasi arma sia in terza che
in prima persona, proprio come se steste giocando ad un classico FPS,
ed inoltre, per favorire una migliore angolazione di fuoco, sarà
possibile spostare l’arma in uso da una spalla all’altra senza alcuno
sforzo. Tali innovazioni, a cui si aggiungono una serie di nuove
tecniche di CQC (Close Quarter Combat) davvero esaltanti, vi
permetteranno di fronteggiare qualsiasi nemico a testa alta. A questo
si aggiungono alcune nuove movenze che, alla luce delle caotiche
battaglie che dovrete affrontare, potrebbero rivelarsi determinanti per
la vostra sopravvivenza; Snake potrà infatti sdraiarsi al suolo per poi
rotolare lateralmente ed evitare il fuoco nemico, o ad esempio, nel
caso in cui le cose dovessero mettersi davvero male, far finta di
essere morto, mediante la semplice pressione del tasto triangolo una
volta steso a terra.
Non solo armi da fuoco
Oltre
agli armamenti proposti, avrete a disposizione anche un discreto numero
di strumenti di supporto, ognuno dei quali avrà una funzione più o meno
utile, in base alle situazioni che sarete costretti ad affrontare.
Eccezion fatta per l’ormai fedelissimo Codec che, come sempre, rappresenterà un gadget indispensabile nel corso dell’avventura, potrete contare sul Solid Eye,
un avanzatissimo strumento ottico, in grado di proporre ben tre
modalità di visualizzazione: binocolo, per individuare eventuali nemici
in avvicinamento; visore notturno, per farvi strada indipendentemente
dalla luce del sole; ed infine scanner di supporto sul campo di
battaglia, per individuare eventuali nemici pronti a farvi fuori. A
quest’utilissimo visore, si aggiunge il Metal Gear MK II, un
bizzarro robottino realizzato da Otacon, in grado di svolgere una serie
di mansioni “scomode” come ad esempio la raccolta di oggetti sul campo
di battaglia, la ricognizione delle zone più pericolose mediante un
controllo a distanza ed il trasporto di armi precedentemente acquistate
presso il mercato nero. Nonostante le sue dimensioni, il piccolo Metal
Gear sarà anche in grado di darvi una mano sul campo di battaglia;
grazie ad un minuscolo tentacolo elettrico, potrete infatti stordire i
nemici a distanza, evitando così di esporvi in prima persona. L’uso di
questi nuovi strumenti di supporto sarà imprescindibile nel corso
dell’avventura, perciò assicuratevi di padroneggiarli nel minor tempo
possibile, o potreste andare incontro ad inconvenienti a dir poco
spiacevoli.
Arte digitale
Arte digitale: due parole
che racchiudono alla perfezione la vera essenza del comparto tecnico
proposto da Metal Gear Solid 4. Dal punto di vista grafico, infatti,
questo titolo si attesta su ottimi standard, dimostrando il grande
lavoro svolto dagli sviluppatori per sfruttare al massimo le
potenzialità dell’hardware PS3. Il character design è impressionante
sia per ciò che concerne le movenze, ma soprattutto per quanto riguarda
il look dei personaggi; Snake in primis, gode di una realizzazione a
dir poco impressionante che evidenzia in maniera perfetta le sue
condizioni fisiche in rapporto agli sforzi profusi sul campo di
battaglia. Allo stesso modo anche i nemici che dovrete fronteggiare,
compresi gli splendidi boss come ad esempio il Beaty and the Beast
Unit, appaiono ben caratterizzati, belli da vedere, oltre che molto
carismatici. Gli ambienti di gioco, nonostante un’interattività con gli
elementi di cotorno ridotta all’osso, godono anch’essi di una buona
realizzazione, dovuta principalmente alla sostanziale varietà che li
contraddistingue; gran parte degli scenari sono infatti curati nei
minimi particolari, risultando determinanti per accrescere l’intensità
dell’atmosfera di gioco. In alcuni frangenti, specialmente durante un
frenetico scontro sul campo di battaglia, vi sentirete davvero nel vivo
dell’azione. Il tutto è inoltre impreziosito da splendide sequenze di
intermezzo realizzate mediante il motore del gioco che, nonostante una
durata non sempre contenuta, oltre ad essere in parte interattive, si
dimostrano in grado di esaltare e coinvolgere come mai prima d’ora. La
spettacolarità e l’intensità che le contraddistingue, saprà lasciare a
bocca aperta anche il più impassibile tra i videogiocatori.
Il
comparto audio si attesta sui medesimi standard di quello grafico. La
colonna sonora che vi accompagnerà nel corso dell’avventura è, come
sempre, epica e coinvolgente, enfatizzando in maniera sublime ogni
singola situazione in-game. Nessun brano risulta anonimo né tantomeno
inadeguato al contesto, ma al contrario si addice perfettamente alla
struttura narrativa proposta. Lo stesso dicasi per l’ottimo doppiaggio
che, come i precedenti capitoli della serie, fa dell’intensità il suo
vero punto di forza, esaltando in maniera perfetta il carattere di ogni
singolo personaggio. Gli effetti sonori, specialmente quelli legati
alle fasi di combattimento, evidenziano inoltre il grande lavoro svolto
in fase di produzione. Tutto, dai semplici spari di una pistola,
propone un grande realismo, fondamentale per rendere l’atmosfera di
gioco davvero emozionante. Nulla di ciò che udirete, vi sembrerà
inadeguato o fuoriposto. La guerra non è mai stata così realistica.
Commento Finale
Definire Metal Gear Solid 4
come un semplice videogioco sarebbe riduttivo, oltre che inadeguato. Il
lavoro svolto dagli sviluppatori Konami si avvicina infatti più ad
un’opera d’arte che ad un semplice prodotto destinato
all’intrattenimento digitale. La trama, degna del miglior kolossal
hollywoodiano, vi terrà incollati di fronte al vostro televisore per
ore ed ore, dandovi la possibilità di dare una risposta agli
innumerevoli interrogativi che da anni accompagnano tutti i capitoli
della serie, ed il gameplay, fedele alle sue origini ma forte di
notevoli miglioramenti, saprà regalarvi immense soddisfazioni. Se a
questo aggiungiamo una serie di personaggi che, come da tradizione,
saranno in grado di emozionarvi, stupirvi e perché no, anche
commuovervi, l’esperienza di gioco acquista un valore che va ben oltre
il classico concetto di intrattenimento. In definitiva, nonostante
piccoli, trascurabili difetti, Metal Gear Solid 4 non solo si dimostra
il miglior titolo attualmente disponibile su Playstation 3, ma anche
una vera e propria pietra miliare, adatta sia agli appassionati della
serie, che a chiunque fosse in cerca di un capolavoro da aggiungere
alla propria collezione. Un degno “gran finale” per uno dei personaggi
più rappresentativi della storia videoludica contemporanea. Addio
Snake.
(fonte spaziogame)
videoludica è caratterizzata da prodotti in grado di scriverne la
storia, titoli capaci di lasciare un ricordo indelebile nel cuore e
nella mente di ogni videogiocatore, titoli che a distanza di mesi,
anni, riescono a confermarsi capolavori assoluti, indipendentemente
dall’evoluzione tecnologica di una determinata console. Il franchise di
Metal Gear, attraverso tutte le sue incarnazioni digitali, fa
senz’altro parte di questa prestigiosa categoria. Quando nel 1987, la
figura di Solid Snake apparve per la prima volta su MSX, sia il
pubblico che la critica specializzata rimasero basiti di fronte alle
indubbie qualità del prodotto. Quel titolo, che rispondeva al nome di Metal Gear,
non solo ridefinì gli standard della categoria, ma fu in grado di dar
vita ad un genere inedito, mai visto né sperimentato sino a quel
momento: il tactical espionage action. Sono passati molti anni da quel
primo squarcio di magnificenza, anni capaci di regalarci una serie di
indimenticabili sequel di una storia epica che, purtroppo, si avvia ora
verso la sua inevitabile quanto dolorosa conclusione. L’ultima missione
del leggendario Solid Snake sta per avere inizio. Siete pronti ad
accompagnarlo verso il suo destino?
La guerra è cambiata…
Gli
equilibri socio-politici internazionali sono irrimediabilmente
compromessi ed il mondo, sull’orlo del baratro, è caduto nelle mani di
organizzazioni militari private, meglio conosciute con l’acronimo di
PCM. Queste corporazioni, a cui si sono affidate tutte le più grandi
potenze mondiali per perseguire fini tutt’altro che nobili,
rappresentano ormai la colonna portante di un’economia non più basata
sul petrolio, bensì sui conflitti armati. In questa terribile realtà,
cinque corporazioni principali decidono le sorti della guerra,
sfruttando le nanomacchine per garantire il controllo, la lealtà e il
rendimento dei propri soldati sul campo di battaglia. Quando Snake
viene richiamato in azione, la situazione sembra ormai senza speranza;
le cinque PCM che regnano incontrastate sui campi di battaglia
internazionali, sono infatti controllate da una sola organizzazione
privata, denominata Outer Heaven, il cui capo non è altri che
Liquid Ocelot. Questa terribile rivelazione rappresenterà per il
protagonista un vero shock che, nonostante le sue precarie condizioni,
lo spingerà ad entrare in azione ancora una volta. La sua ultima volta.
Com’è facile intuire, Metal Gear Solid 4 si avvale di una struttura
narrativa tanto emozionante, se non superiore, a quella dei precedenti
episodi della serie. Nel corso dell’avventura, i cui capitoli si
snoderanno in diverse zone del globo, tra cui il Medio Oriente, il Sud
America e gli Stati Uniti, faranno il loro trionfante ingresso alcuni
tra i personaggi storici della serie – tra cui Meryl e Otacon – ai
quali si aggiungeranno una serie di splendide new-entry che vi
lasceremo il piacere di scoprire personalmente. Inoltre, come
sottolineato più volte dagli stessi sviluppatori, tutti gli
appassionati desiderosi di dare una risposta agli interrogativi che li
hanno accompagnati nel corso di questi anni, saranno finalmente
soddisfatti. Non vi sarà spazio per ulteriori dubbi o incertezze, tutto
avrà un senso e verrà chiarito con la classe e lo stile che da sempre
contraddistingue le opere di Hideo Kojima.
No place to hide
Sin
dai suoi albori, la serie di MGS si è sempre fondata sulla necessità di
adottare un approccio stealth per superare gran parte delle situazioni
in-game. Nei precedenti capitoli della serie, tale necessità poteva
essere colmata con relativa facilità, avvalendosi di numerosi
nascondigli e, in Snake Eater, attraverso una serie di tute mimetiche
da “abbinare” all’ambiente circostante. In Guns of Patriots, al
contrario, nascondersi non sarà così semplice, nonostante la
possibilità di sfruttare l’Octocamo. Questa speciale tuta, capace di
rilevare, e successivamente adottare, il colore di qualsiasi
superficie, vi permetterà di celare la vostra posizione senza sforzi,
poiché agendo in maniera dinamica ed automatica, non richiederà alcun
tipo di intervento da parte vostra. Tutto ciò che dovrete fare, sarà
infatti entrare in contatto con la superficie desiderata ed attendere
che l’OctoCamo entri in funzione. Pur essendo apparentemente
insuperabile, questo avanzatissimo sistema di mimetizzazione, non sarà
però sufficiente per nascondervi agli occhi di specifici nemici, come
ad esempio i Gekkou, terribili Mech in grado di scovarvi ovunque siate
nascosti. Questo elemento di assoluta incertezza, che vi condurrà ad
una condizione di paura e tanta, tantissima adrenalina, esalta
esponenzialmente il concetto di “caccia” tanto caro a Hideo Kojima,
rendendolo molto più realistico rispetto al passato. Nessun luogo sarà
sicuro e questo vi costringerà ad adottare sistematicamente nuove
strategie per preservare la vostra incolumità. Tra queste strategie,
spicca inoltre la possibilità di sfruttare barili di metallo per non
farvi notare; questi oggetti, decisamente più resistenti delle care
vecchie scatole di cartone, non saranno solo utili per nascondervi, ma,
in caso di bisogno, anche per attaccare i nemici. Posizionando un
barile orizzontalmente, potrete infatti rotolare al suo interno, fino a
scontrarvi con un manipolo di uomini che, dopo l’impatto, rimarranno
temporaneamente storditi ed incapaci di reagire. Questa bizzarra
pratica offensiva avrà però qualche effetto collaterale, come ad
esempio l’insorgere di un forte senso di nausea che potrebbe anche
portare Snake a rimettere. In casi come questo, per ristabilire la sua
salute dell’eroe, dovrete necessariamente sfruttare qualche
“antistress” o potreste limitare notevolmente il suo rendimento in
battaglia. Oltre agli innumerevoli pericoli presenti sul campo di
battaglia, Snake dovrà infatti fare i conti con alcuni limiti dovuti
alla sua non più giovane età. Tali limiti saranno riportati nella
schermata di gioco attraverso due indicatori: stress e psiche. Il
primo, salirà in rapporto con gli sforzi profusi in battaglia, fino ad
un picco massimo che permetterà di scatenare temporaneamente la furia
del protagonista, aumentando i danni inferti e riducendo sensibilmente
quelli subiti. Arrivare al limite comporterà però imprevisti tutt’altro
che trascurabili; riempiendo totalmente l’indicatore di stress, si
andrà inevitabilmente ad intaccare quello della psiche. In questi
frangenti Snake crollerà fisicamente, riducendo la sua velocità di
movimento e, nel peggiore dei casi, cadendo a terra inerme, incapace di
rispondere ad eventuali attacchi nemici. Per limitare questi
inconvenienti sarà quindi importante agire con cautela, cercando di non
superare mai i limiti fisici e, in caso di reale bisogno, avvalendosi
di alcuni “espedienti” come ad esempio un tiro di sigaretta, apposite
pietanze o tranquillanti, acquistabili anch’essi da Drebin.
Amici o nemici?
Il
vero obiettivo di MGS4, come evidenziato più di una volta dallo stesso
Kojima, è stato quello di ricreare nel miglior modo possibile un
contesto bellico. Portare a compimento un traguardo tanto ambizioso non
è stata certo una cosa semplice ma, alla luce di quanto visto fin’ora,
sembra che Konami abbia fatto centro. La realizzazione dei campi di
battaglia è tanto bella quanto realistica. Ogni soldato,
indipendentemente dalla propria fazione di appartenenza, si muove con
cognizione di causa e strategia, mostrando il grande lavoro svolto
nella realizzazione dell’intelligenza artificiale. Raramente noterete
comportamenti assurdi o inadeguati, ma al contrario, vi capiterà di
assistere a manovre offensive e difensive di grande spessore, durante
le quali più soldati si uniranno e comunicando fra loro lo svolgersi
degli eventi. L’ottima intelligenza artificiale traspare inoltre dalle
innumerevoli varianti proposte nel corso delle fasi di guerriglia; in
tali frangenti l’azione si svolgerà in maniera realistica e
coinvolgente, indipendentemente dal vostro intervento. In MGS4 avrete
infatti la possibilità di adottare un duplice approccio: potrete
rimanere nell’ombra, sfruttando il vostro equipaggiamento per restare
fuori dalle “zone calde”, o in alternativa, prendere le parti di una
determinata fazione, ottendendo di conseguenza il supporto dei relativi
soldati. Chi aiutare dipenderà soltanto dalla vostra voglia di mettervi
in gioco, ma fate attenzione, perché colpendo per errore uno dei vostri
alleati, metterete immediatamente fine alla temporanea alleanza.
Macchina da guerra
Come
in ogni Metal Gear Solid che si rispetti, anche in questo quarto
capitolo potrete contare su una vasta gamma armamenti che andranno
dalle canoniche pistole, ai ben più efficaci mitra e fucili da
cecchino. Il numero delle armi disponibili è stato incrementato
notevolmente rispetto alle passate edizioni della serie e, come se non
bastasse, ogni strumento di morte potrà essere personalizzato nei
minimi dettagli. Grazie a Drebin, un carismatico trafficante d’armi,
avrete infatti l’opportunità di ordinare modifiche di vario genere che,
successivamente, potrebbero rivelarsi determinanti per avere la meglio
su uno specifico nemico. Potrete, ad esempio, aggiungere un
lanciagranate al vostro M4 per incrementarne la potenza o, per avere
maggiore stabilità di fuoco, applicare un silenziatore al vostro fucile
da cecchino. Le modifiche disponibili sono molteplici e si rivelano
adeguate sia per un approccio “stealth”, che per vere e proprie
carneficine in stile Rambo. Cosa applicare alle vostre armi dipenderà
solo dal vostro stile di gioco, ma ricordate che ogni strumento vi
costerà una determinata somma di denaro. Assicuratevi quindi di
valutare con cura ogni vostra scelta prima di procedere con l’acquisto.
Una volta messo a punto il vostro arsenale, sarete liberi di
utilizzarlo sul campo di battaglia nella maniera che riterrete più
opportuna; anche in questo caso il titolo propone una serie di
pregevoli aggiunte, nate per facilitare il vostro “sporco lavoro”.
Snake avrà la possibilità di utilizzare qualsiasi arma sia in terza che
in prima persona, proprio come se steste giocando ad un classico FPS,
ed inoltre, per favorire una migliore angolazione di fuoco, sarà
possibile spostare l’arma in uso da una spalla all’altra senza alcuno
sforzo. Tali innovazioni, a cui si aggiungono una serie di nuove
tecniche di CQC (Close Quarter Combat) davvero esaltanti, vi
permetteranno di fronteggiare qualsiasi nemico a testa alta. A questo
si aggiungono alcune nuove movenze che, alla luce delle caotiche
battaglie che dovrete affrontare, potrebbero rivelarsi determinanti per
la vostra sopravvivenza; Snake potrà infatti sdraiarsi al suolo per poi
rotolare lateralmente ed evitare il fuoco nemico, o ad esempio, nel
caso in cui le cose dovessero mettersi davvero male, far finta di
essere morto, mediante la semplice pressione del tasto triangolo una
volta steso a terra.
Non solo armi da fuoco
Oltre
agli armamenti proposti, avrete a disposizione anche un discreto numero
di strumenti di supporto, ognuno dei quali avrà una funzione più o meno
utile, in base alle situazioni che sarete costretti ad affrontare.
Eccezion fatta per l’ormai fedelissimo Codec che, come sempre, rappresenterà un gadget indispensabile nel corso dell’avventura, potrete contare sul Solid Eye,
un avanzatissimo strumento ottico, in grado di proporre ben tre
modalità di visualizzazione: binocolo, per individuare eventuali nemici
in avvicinamento; visore notturno, per farvi strada indipendentemente
dalla luce del sole; ed infine scanner di supporto sul campo di
battaglia, per individuare eventuali nemici pronti a farvi fuori. A
quest’utilissimo visore, si aggiunge il Metal Gear MK II, un
bizzarro robottino realizzato da Otacon, in grado di svolgere una serie
di mansioni “scomode” come ad esempio la raccolta di oggetti sul campo
di battaglia, la ricognizione delle zone più pericolose mediante un
controllo a distanza ed il trasporto di armi precedentemente acquistate
presso il mercato nero. Nonostante le sue dimensioni, il piccolo Metal
Gear sarà anche in grado di darvi una mano sul campo di battaglia;
grazie ad un minuscolo tentacolo elettrico, potrete infatti stordire i
nemici a distanza, evitando così di esporvi in prima persona. L’uso di
questi nuovi strumenti di supporto sarà imprescindibile nel corso
dell’avventura, perciò assicuratevi di padroneggiarli nel minor tempo
possibile, o potreste andare incontro ad inconvenienti a dir poco
spiacevoli.
Arte digitale
Arte digitale: due parole
che racchiudono alla perfezione la vera essenza del comparto tecnico
proposto da Metal Gear Solid 4. Dal punto di vista grafico, infatti,
questo titolo si attesta su ottimi standard, dimostrando il grande
lavoro svolto dagli sviluppatori per sfruttare al massimo le
potenzialità dell’hardware PS3. Il character design è impressionante
sia per ciò che concerne le movenze, ma soprattutto per quanto riguarda
il look dei personaggi; Snake in primis, gode di una realizzazione a
dir poco impressionante che evidenzia in maniera perfetta le sue
condizioni fisiche in rapporto agli sforzi profusi sul campo di
battaglia. Allo stesso modo anche i nemici che dovrete fronteggiare,
compresi gli splendidi boss come ad esempio il Beaty and the Beast
Unit, appaiono ben caratterizzati, belli da vedere, oltre che molto
carismatici. Gli ambienti di gioco, nonostante un’interattività con gli
elementi di cotorno ridotta all’osso, godono anch’essi di una buona
realizzazione, dovuta principalmente alla sostanziale varietà che li
contraddistingue; gran parte degli scenari sono infatti curati nei
minimi particolari, risultando determinanti per accrescere l’intensità
dell’atmosfera di gioco. In alcuni frangenti, specialmente durante un
frenetico scontro sul campo di battaglia, vi sentirete davvero nel vivo
dell’azione. Il tutto è inoltre impreziosito da splendide sequenze di
intermezzo realizzate mediante il motore del gioco che, nonostante una
durata non sempre contenuta, oltre ad essere in parte interattive, si
dimostrano in grado di esaltare e coinvolgere come mai prima d’ora. La
spettacolarità e l’intensità che le contraddistingue, saprà lasciare a
bocca aperta anche il più impassibile tra i videogiocatori.
Il
comparto audio si attesta sui medesimi standard di quello grafico. La
colonna sonora che vi accompagnerà nel corso dell’avventura è, come
sempre, epica e coinvolgente, enfatizzando in maniera sublime ogni
singola situazione in-game. Nessun brano risulta anonimo né tantomeno
inadeguato al contesto, ma al contrario si addice perfettamente alla
struttura narrativa proposta. Lo stesso dicasi per l’ottimo doppiaggio
che, come i precedenti capitoli della serie, fa dell’intensità il suo
vero punto di forza, esaltando in maniera perfetta il carattere di ogni
singolo personaggio. Gli effetti sonori, specialmente quelli legati
alle fasi di combattimento, evidenziano inoltre il grande lavoro svolto
in fase di produzione. Tutto, dai semplici spari di una pistola,
propone un grande realismo, fondamentale per rendere l’atmosfera di
gioco davvero emozionante. Nulla di ciò che udirete, vi sembrerà
inadeguato o fuoriposto. La guerra non è mai stata così realistica.
Commento Finale
Definire Metal Gear Solid 4
come un semplice videogioco sarebbe riduttivo, oltre che inadeguato. Il
lavoro svolto dagli sviluppatori Konami si avvicina infatti più ad
un’opera d’arte che ad un semplice prodotto destinato
all’intrattenimento digitale. La trama, degna del miglior kolossal
hollywoodiano, vi terrà incollati di fronte al vostro televisore per
ore ed ore, dandovi la possibilità di dare una risposta agli
innumerevoli interrogativi che da anni accompagnano tutti i capitoli
della serie, ed il gameplay, fedele alle sue origini ma forte di
notevoli miglioramenti, saprà regalarvi immense soddisfazioni. Se a
questo aggiungiamo una serie di personaggi che, come da tradizione,
saranno in grado di emozionarvi, stupirvi e perché no, anche
commuovervi, l’esperienza di gioco acquista un valore che va ben oltre
il classico concetto di intrattenimento. In definitiva, nonostante
piccoli, trascurabili difetti, Metal Gear Solid 4 non solo si dimostra
il miglior titolo attualmente disponibile su Playstation 3, ma anche
una vera e propria pietra miliare, adatta sia agli appassionati della
serie, che a chiunque fosse in cerca di un capolavoro da aggiungere
alla propria collezione. Un degno “gran finale” per uno dei personaggi
più rappresentativi della storia videoludica contemporanea. Addio
Snake.
(fonte spaziogame)
D-Evil- Maresciallo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
questo è un capolavoro...nulla da dire
actarus1979- Baldracca senza Pudore
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
Questo lo vorrei provare non lo conosco (le versioni precedenti intendo...)
Koji_77-
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
Guarda koji, per certi versi è come vedere un film interattivo...si direi che non è un gioco ma IL gioco... poi chiaramente deve piacerti anche il genere....
Haran74- Caporale Maggiore Capo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
quoto haran
D-Evil- Maresciallo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
Boh non ho mai giocato a giochi che devi muovere uintera squadra, potrebbe essere divertente...
Koji_77-
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
no qui muovi solo snake XD
D-Evil- Maresciallo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
A si? Allora meglio
Anche se non ho capito... ma è pure per PSP?
Queste dono info importanti mettile mitico Devil
Anche se non ho capito... ma è pure per PSP?
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Koji_77-
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
no per psp non esiste.
cioe esiste un gioco su metal gear solid ma lo trovo na cavolata...
queto qui recensito è un esclusiva ps3!
cioe esiste un gioco su metal gear solid ma lo trovo na cavolata...
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D-Evil- Maresciallo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
ecco lo sapevo... vabbè tanto non avrei il tmepo, grazie
Koji_77-
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D-Evil- Maresciallo
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Re: Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots
Maledetto...
Koji_77-
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D-Evil- Maresciallo
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